Vaiana e Maui si riuniscono per un nuovo grande viaggio insieme e partono con un gruppo di improbabili navigatori. Dopo aver ricevuto un inaspettato richiamo dai suoi antenati, Vaiana deve viaggiare verso i lontani mari dell’Oceania, in acque pericolose e dimenticate, per un’avventura diversa da qualsiasi cosa abbia mai fatto.
“L’oceano non è ciò che ci separa, ma ciò che ci unisce” potrebbe essere la trama, in estrema sintesi, a mo’ di slogan, di questo sequel del fortunato Oceania che, in buona parte del resto del mondo, si chiama Moana. Nato in prima battuta come progetto di serie per la piattaforma Disney+ e cambiato in corsa dalla casa madre in un film per il grande schermo, che sta tornando a essere fortunatamente, anche nell’animazione, il principale e primo momento di incontro con il grande pubblico dopo l’ubriacature dello streaming, Oceania 2 sviluppa con grande convinzione le premesse del primo capitolo con una sceneggiatura scritta a sei mani, da Jared Bush (l’unico dei tre che ha anche scritto il primo), Dana Ledoux Miller e Bek Smith, che immagina un ulteriore e periglioso viaggio della protagonista che così conclude il suo coming-of-age, forse e nonostante la sequenza da guardare sui titoli di coda.